Testata per la stampa

Palazzina Materno Infantile: edificio all’avanguardia di cinque piani, costerà 28 milioni di euro. Sarà pronto entro il 2020

Palazzina Materno Infantile

Il Policlinico rappresenta il punto di riferimento provinciale nell’assistenza alla donna, alla coppia e al bambino con percorsi clinico assistenziali integrati ospedale-territorio e un approccio multidisciplinare di qualità.

Il Policlinico di Modena avrà un nuovo edificio per il Dipartimento Materno – Infantile di cinque piani collegato all'ospedale; sarà una struttura all'avanguardia nella cura della donna e del bambino, dotata delle più moderne e avanzate tecnologie, elevati standard di qualità e sicurezza e organizzato per intensità di cure, garantendo un adeguato livello di umanizzazione e di comfort alberghiero.
Il 9 di febbraio 2017 è stato firmato il contratto tra l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e il team di progettazione del nuovo fabbricato Materno Infantile che sorgerà a fianco del Pronto Soccorso e che sarà realizzata entro il 2020.

 

Il Team di progetto è costituito dalla Società STEAM Srl di Padova, dall’Arch. Albert De Pineda dello studio Pinearq di Barcellona, dall’Arch. Andrea. Ragazzini e dall’Ing. Giancarlo Faccani. Il team raggruppa diverse competenze di alto profilo specializzate nella progettazione di edilizia ospedaliera, sia a livello nazionale che internazionale.  Steam srl e Pinearq sono società specializzate nell’architettura ed ingegneria sanitaria con realizzazioni in Italia e progetti distribuiti in dieci paesi europei. Il team ha già affrontato progettazioni complesse di lotti inseriti all’interno del tessuto urbano in presidi Ospedalieri da ristrutturare, ammodernare e ampliare. Vantano, inoltre, esperienza nella gestione e manutenzione dei presidi Ospedalieri e, grazie all’apporto dell’Arch. Andrea Ragazzini e dell’ing. Gian Paolo Faccani, hanno all’attivo numerose realizzazioni nel territorio riconosciute per il loro valore architettonico, per l’inserimento nel contesto e con soluzioni che consentono di massimizzare il confort del paziente e degli operatori nei limiti del budget e rispettando le normative di accreditamento.
L’Investimento complessivo ammonta a € 28.372.405,00 che saranno finanziati in parte dalla Delibera G.R. dell’Emilia Romagna 1735/2014 (€ 15.073.000 di euro), in parte dalla Delibera G.R. – Emilia Romagna 268/2015 da quelli delle Struttura Commissariale per il sisma (€ 10.700.000 euro) e in parte e da quelli derivanti da indennizzo assicurazione sisma (€ 2.599.405,00).
La sede e l’organizzazione
Il nuovo edificio sorgerà su via Campi a fianco del Pronto soccorso in continuità quindi con l’accettazione Pediatrica e il blocco operatorio.  L’edificio avrà cinque piani per 14.670 metri quadrati di superficie; ospiterà l’Ostetricia, la Ginecologia, la Neonatologia, la Chirurgia Pediatrica e le sale operatorie con la possibilità di individuare spazi dedicati e individuati per il parto demedicalizzato dove, cioè, sarà presente esclusivamente il personale ostetrico; previsti anche spazi di degenza distinti e dedicati rispettivamente per la gravidanza a basso rischio e ad alto rischio, oltre che un percorso dedicato per la procreazione medicalmente assistita. Il trasferimento di questi reparti nella nuova palazzina libererà nuovi spazi per la Pediatria e per l’Oncoematologia Pediatrica che rimarranno al settimo piano. Il nuovo edificio, tra l’altro, sarà costruito in un’area del Policlinicoin prossimità della “Casa di Fausta” voluta da Aseop, nell’ottica di ottimizzare l’accoglienza, per ospitare proprio i bambini assistiti in Oncoematologia pediatrica.
I nuovi spazi permetteranno di attivare nuovi servizi assistenziali tra i quali l’area destinata alla sedazione dei bambini, per eseguire manovre diagnostiche o terapeutiche invasive, e la costituzione di un’area pediatrica ad alta intensità di cura che si collochi, dal punto di vista clinico e organizzativo, tra la Terapia intensiva neonatale (Tin) e la Terapia intensiva (Tipo), per dare risposta adeguata alle mutate esigenze assistenziali”.
La complementarietà tra le strutture, l’integrazione con il territorio
Il progetto, va visto in una logica di complementarietà tra le strutture, va nella direzione di rinforzare le vocazioni e le competenze distintive nell’ambito della rete ospedaliera provinciale
La nuova struttura permetterà di potenziare ulteriormente l’integrazione ospedale-territorio, uno strumento per coordinare aree e percorsi assistenziali relativi alla nascita e alle aree perinatale, pediatrica, adolescenza e della salute sessuale riproduttiva e relazionale della donna, dell’uomo e della coppia. Per questo motivo il progetto è stato condiviso, sin dalla sua genesi, con l’Azienda USL.

Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito