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A Modena si parla di fibrosi polmonare idiopatica

Importante evento di studio sulla Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF) organizzato dal Centro per le Malattie Rare del Polmone del Policlinico di Modena (MaRP), del quale è responsabile il dottor Fabrizio Luppi, venerdì 12 e sabato 13 giugno presso la Sala Convegni del Complesso San Geminiano (Modena, via San Geminiano 3). Alla due giorni modenese, parteciperanno i massimi esperti di questa patologia rara che costituisce la pneumopatia infiltrativa gravata dalla più elevata mortalità e la più difficile da combattere, per la quale il Policlinico è centro di riferimento a livello nazionale.
La Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF) è una malattia cronica e progressiva dei polmoni. La grande maggioranza dei pazienti sono fumatori o ex-fumatori e si calcola che l’incidenza della malattia sia compresa tra i 7 e i 16 casi per 100.000 abitanti con una spettanza di vita di circa due anni e mezzo. In Italia i nuovi casi all’anno sono circa 5.000, mentre in provincia di Modena i pazienti assistiti presso il Centro Malattie Rare del Polmone (MaRP) del Policlinico sono un centinaio. “La complessità della fibrosi - spiega il dottor Luppi - unitamente alla scarsa prognosi, richiede l'attivazione di un percorso diagnostico integrato tra pneumologo, radiologo e patologo; questo approccio multidisciplinare è considerato oggi il migliore per la gestione dei pazienti con IPF.”  Per questo motivo, nel corso del convegno, verrà dato spazio agli aspetti radiologici, anatomo-patologici e clinici. “Uno spazio importante – spiega la dr.ssa Stefania Cerri – ricercatrice del MaRP – sarà dedicato ai diversi fenotipi dell'IPF: la forma rapidamente progressiva, la forma riacutizzata, gravata da un'elevata mortalità a breve termine, nonché quella in cui si combinano l'IPF e la Broncopneumopatia cronica (BPCO) che richiede il trattamento di entrambe le patologie”.
Al Policlinico di Modena, ha sede AMA – Fuori Dal Buio, una delle associazioni che si batte contro la Fibrosi e che ha promosso la Carta del Paziente affetto da IPF, presentata nel 2014 al Parlamento Europeo per proporre alcune raccomandazioni che, se adottate, assicureranno il miglioramento della qualità della vita nei pazienti con IPF e, al contempo, saranno di sostegno allo sviluppo di terapie a lungo termine più efficaci e alla ricerca di una cura. A Modena è attiva l’esperienza del Gruppo di Supporto nato dalla collaborazione tra il MaRP e AMA Fuori dal Buio e gestito grazie alla presenza di una figura nuova, un’infermiera di ricerca. Il gruppo di supporto (cui possono accedere non solo i pazienti, ma anche i loro familiari) si riunisce regolarmente il primo sabato del mese e vede la presenza, in determinati momenti, di esperti che affrontano assieme al gruppo temi talvolta delicati, come il trapianto, ma anche pratici quali la gestione dell'ossigenoterapia o il controllo dell'ansia.

 
 
 
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