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Policlinico di Modena: ottimi risultati per la Chirurgia dei trapianti

60% di trapianti in più rispetto al 2016. Il 2017 ha visto cominciare l'attività di prelievo e trapianto da donatore a cuore non battente

Il gruppo del Centro Trapianti
Il gruppo del Centro Trapianti

Il 2017 è stato un anno di grandi soddisfazioni per la Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. I dati ufficiali parlano di un aumento del numero di trapianti di fegato eseguiti presso il centro di Modena di circa il 60%, nonostante una lieve riduzione del numero dei donatori presenti in Regione. Accanto alle attività ormai note e consolidate nel territorio di chirurgia del fegato e del pancreas, il 2017 ha segnato, soprattutto, una crescita importante dal punto di vista della casistica e dell’attività di didattica e ricerca del gruppo diretto dal prof. Fabrizio di Benedetto.

È importante che i centri trapianto dimostrino alti tassi di efficienza e di qualità, ma non dobbiamo dimenticare di trasmettere a tutti i cittadini quanto sia importante una cultura della donazione. Per questo motivo è fondamentale ringraziare tutte le famiglie che hanno donato gli organi offrendo così una possibilità di salvezza a chi, altrimenti, non l’avrebbe avuta”. Questo il commento del Direttore del Centro Trapianti di Fegato di Modena, prof. Fabrizio Di Benedetto, che dal 1 gennaio 2018 ricopre il ruolo di Professore Ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Ma non sono solo i numeri a testimoniare l’efficienza dell’attività trapiantologica modenese. Modena aveva già fatto parlare di sé a livello Nazionale alla fine dell’estate, dopo aver portato a termine il suo primo trapianto di fegato da donatore a cuore non battente. Si tratta di una condizione particolare, che richiede un’alta complessità organizzativa e l’utilizzo di strumenti sofisticati volti a ri-ossigenare il fegato a temperature e pressioni controllate al fine di migliorarne la performance prima del trapianto. È inoltre recente il caso del paziente greco sottoposto a Modena ad un “ri-trapianto” salva-vita, grazie alla collaborazione internazionale tra la Grecia e l’Italia, mediata dal Centro Nazionale Trapianti.

Accanto a questi eccellenti risultati si registra anche la crescita del programma di chirurgia robotica oncologica del Policlinico, avviato nel 2014, che conta ad oggi 113 interventi eseguiti. Con 34 procedure robotiche portate a termine nel 2017 per tumori del fegato e del pancreas, la Chirurgia dei Trapianti del Policlinico si conferma centro di riferimento anche per la chirurgia mini-invasiva. “Il programma robotico è un fiore all’occhiello della nostra Azienda, come testimoniato dal coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna che sostiene il nostro centro nello sviluppo della resezione robotica dell’epatocarcinoma con un finanziamento di ricerca, unico nel panorama regionale” ha commentato il Direttore Generale dell’AOU di Modena, dott. Ivan Trenti.

Il coinvolgimento del Prof. Di Benedetto nell’insegnamento presso scuole nazionali ed internazionali di chirurgia mini-invasiva, come la scuola italiana di chirurgia mini-invasiva del fegato (IgoMILS) e la International School of Robotic Surgery, e le oltre 20 pubblicazioni scientifiche edite nel 2017 testimoniano inoltre la qualità del lavoro svolto. Risultati importanti quindi, che nascono però da un intenso lavoro di gruppo e da un’attenta cura della formazione dei giovani.
È molto importante che anche nell’ambito della medicina l’Ateneo torni ad essere il luogo dell’innovazione e della formazione, e non solo quello della pura nozione”, ha commentato il prof. Giovanni Pellacani, Presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Nel Reparto di Chirurgia dei Trapianti lavorano infatti, oltre ai Chirurghi senior, sette medici in formazione specialistica protagonisti dell’attività quotidiana del centro. Sono inoltre attive collaborazioni nazionali ed internazionali con Atenei prestigiosi come l’Università di Roma “Sapienza”, l’Università degli Studi di Siena, la Cornell University e la Columbia University di New York, che permettono scambi bilaterali per la crescita dei giovani Chirurghi.

 
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