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La Nostra Voce e il Policlinico assieme per i pazienti laringectomizzati

Associazione e medici aiutano i pazienti a superare paure e ostacoli. In quattro anni seguiti 200 pazienti con oltre 3.000 ore di volontariato

Medici e volontari
Medici e volontari

La perdita della voce è un evento traumatico capace, da solo, di rompere gli equilibri all’interno del paziente e dei suoi famigliari; questa situazione genera sensazioni di sconforto, di vuoto, di paura e la conseguente la reazione di chiusura. Partendo da questa consapevolezza, l’Associazione La Nostra Voce e la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria del Policlinico, diretta dal prof. Livio Presutti , hanno avviato la convenzione per la costituzione nel 2012 l’ambulatorio per il counselling per i pazienti laringectomizzati prima e dopo l’intervento. Nel 2016 i volontari hanno assicurato 480 ore di servizio a beneficio dei pazienti e dei famigliari. Sono stati 44 i pazienti laringectomizzati assistiti dai volontari, di questi 37 hanno beneficiato del primo avviamento alla rieducazione fonetica, 35 sono stati gli accessi domiciliari nella fase successiva alla dimissione.
Un paziente laringectomizzato – spiega Claudio Dugoni Presidente de La Nostra Voce – subisce un intervento altamente demolitivo ed è costretto, per respirare, a sopportare la presenza di una cannula di materiale rigido che mantiene aperto quel foro innaturale attraverso il quale passa l’aria che gli consente di vivere. Accettare la propria nuova condizione è per molti pazienti molto difficile. Per questo, per noi volontari ex pazienti, è importante essere da subito accanto al paziente e ai suoi famigliari per testimoniare la possibilità della ripresa piena della di vita”. La presenza dei volontari è efficace quando si inserisce in un progetto condiviso con il personale medico e infermieristico che segnala all’Associazione i pazienti ai volontari e segue poi tutto il percorso. Dall’istituzione dell’ambulatorio cono stati seguiti circa 200 pazienti seguiti dall'ambulatorio e circa 3.000 le ore di volontariato.
Oggi– conferma il prof. Livio Presutti –grazie anche all’importante lavoro di prevenzione svolto da medici e volontari l’operazione chirurgica e le cure mediche riescono spesso a risolvere la malattia. Rimane, però, aperta la ferita psicologica sulla qualità della vita che può essere sanata grazie alla collaborazione, a Modena strettissima, tra volontari e personale del reparto che in molti casi svolge attività volontaria a favore dei pazienti. Si tratta di un impegno importante in favore dei nostri pazienti che vengono seguiti dai volontari anche a domicilio, dopo le dimissioni con importanti risultati sulla qualità di vita dei pazienti curati a Modena, dimostrata anche dalle numerose richieste di aiuto provenienti da pazienti di altre regioni quali Piemonte, Friuli, Toscana, Umbria e Puglia dove questo servizio non altrettanto strutturato”. Il percorso è rafforzato dalla presenza, in Provincia di Modena, di sette scuole di rieducazione alla fonesi gestite da volontari buon parlanti, dislocate in ogni distretto sanitario per dare risposte ai bisogni di tutti i pazienti anche quelli geograficamente lontani dal capoluogo: Modena, Carpi, Pavullo, Vignola e Sassuolo, Castelfranco e Mirandola.

 

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