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Reumatologia e Dermatologia: la buona sanità capace di fare rete

Nuove modalità organizzative che pongono al centro il paziente: rimodulata l’offerta delle prestazioni per garantire a tutti i cittadini il miglior percorso clinico-assistenziale

Reumatologia e Dermatologia: la buona sanità capace di fare rete

La presa in carico delle necessità dei cittadini attraverso la strutturazione di “reti cliniche” che garantiscano continuità e appropriatezza nell’assistenza è tra gli obiettivi di maggior rilievo che la Regione Emilia-Romagna ha affidato alle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali, in un’ottica di promozione dell’efficacia ed efficienza dell’intero sistema sanitario.
Solo riorganizzando i servizi in una logica interaziendale che ponga al centro il paziente - e non più la singola prestazione o la struttura erogante - è possibile da un lato offrire un’personalizzata e un percorso di cura continuativo, dall’altro valorizzare e sviluppare ulteriormente le differenti competenze degli specialistiche operano nella nostra provincia.
Nascono con questi obiettivi due nuove reti interaziendali, la Rete Dermatologica e la Rete Reumatologica: viene così completamente rimodulata l’offerta delle prestazioni per garantire ai pazienti il miglior percorso possibile, dalle prime fasi di accesso al sistema sanitario, alla fase diagnostico-terapeutica nei diversi livelli di complessità, fino ad arrivare alla programmazione personalizzata dei controlli per la gestione della malattia.
L’elemento caratterizzante è che, a prescindere dal luogo del suo accesso alla rete, il paziente avrà a disposizione tutta la professionalità e la tecnologia dell’intera rete, grazie alla rotazione dei professionisti e alla possibilità di accedere, se necessario, alle strutture dotate di tecnologie di secondo e terzo livello. Il paziente verrà seguito sempre dal medico di fiducia, anche quando debba spostarsi in una struttura della rete diversa da quella di primo accesso.
Tutto ciò, come detto, in una logica che vede insieme i professionisti sanitari – territoriali e ospedalieri – di Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e, per la dermatologia, quelli dell’Ospedale di Sassuolo S.p.A., che possono così lavorare su più sedi e a più livelli di complessità collaborando maggiormente gli uni con gli altri. Accanto a loro i Medici di medicina generale che sono il primo punto di riferimento del cittadino e il mondo del Volontariato, che in tanti settori della sanità è un valore aggiunto imprescindibile.
Così il percorso del cittadino viene reso più agevole, continuativo e efficace: al centro rimane il paziente con l’obiettivo di migliorare la sua qualità di vita.

Nella foto di gruppo: da sin. Daniele Conti, Direttore AMRER, Associazione malati reumatici Emilia-Romagna; Giuliana Fabbri, Responsabile Unitario per l’Accesso alle prestazioni di Specialistica Ambulatoriale AUSL Modena; Silvana Borsari, Direttrice sanitaria Azienda USL di Modena; Carlo Salvarani, Direttore Struttura complessa di Reumatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena; Antonio Brambilla, Direttore Generale Azienda USL di Modena; Silvio Di Tella, Direttore sanitario Ospedale di Sassuolo Spa; Giovanni Pellacani, Direttore Struttura complessa di Dermatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena; Mario Puviani, Direttore Dermatologia e Chirurgia dermatologica Ospedale di Sassuolo Spa

 
La Rete Reumatologica

Rete Reumatologica

Dalla sinergia tra AUSL e AOU nasce un percorso di cura per le patologie reumatiche che uniforma sull’intero territorio provinciale il processo di presa in carico del paziente dalla fase di accesso, che può essere effettuata in qualsiasi struttura delle Aziende sanitarie modenesi, fino all’impostazione dei successivi controlli con percorsi diagnostico-terapeutici sinergici tra il territorio e la struttura complessa di Reumatologia del Policlinico.
Infatti il paziente reumatologico, che soffre di una patologia cronica di particolare complessità, necessita di un percorso che garantisca la massima continuità. In particolare, in alcune patologie severe (come le artriti infiammatorie, le connettiviti, e le vasculiti) una diagnosi e una terapia precoci sono indispensabili per consentire risultati ottimali, prevenire il danno d’organo e condizionare positivamente l’evoluzione successiva della malattia migliorando la qualità della vita del paziente.
Da qui la necessità di migliorare i percorsi diagnostico-terapeutici definendone l’appropriatezza di ogni fase, individuando gli specialisti, le strutture coinvolte e i percorsi su ciascun territorio e intervenendo per risolvere eventuali disagi e le interruzioni nell’assistenza. Sono diversi i nodi su cui si è intervenuti: dalla riduzione della lista d’attesa, all’individuazione di orari più consoni per poter effettuare più prestazioni in uno stesso giorno; dal contatto con lo specialista per gli accertamenti (strumentali e di laboratorio) e la successiva visita di controllo, alla presa in carico di secondo livello individualizzata sulla complessità del caso. Ancora: è lo specialista che ha in carico il paziente ad effettuare la sintesi diagnostica e definire la terapia fornendo al paziente, correttamente informato, una relazione per il proprio Medico di Medicina Generale con tutte le indicazioni relative a diagnosi, terapia, prognosi e programma di controlli periodici che vengono seguiti congiuntamente in modo da non interrompere mai la presa in carico.
Questa stretta collaborazione fra specialisti ospedalieri, specialisti territoriali e Medici di Medicina Generale è un valore fondamentale: sono infatti i medici di famiglia il primo riferimento per il paziente, essi svolgono un importante ruolo “sentinella” e di raccordo con i centri, seguendo inoltre la sorveglianza della sintomatologia e la gestione degli eventuali effetti collaterali della terapia farmacologica. La rete degli specialisti reumatologi territoriali e ospedalieri garantisce l’accesso alle prestazioni di primo livello (visite, prestazioni radiologiche ed esami di laboratorio) in tutte le aree della provincia, centralizzando presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria gli altri livelli di complessità.
Con questa nuova modalità organizzativa sarà possibile:
- prendere in carico tempestivamente i pazienti con quadri reumatologici complessi e ridurre i tempi di attesa delle prime visite
- integrare percorsi e strategie nell'assistenza specialistica ospedaliera e territoriale a garanzia della continuità assistenziale
- rendere omogeneo il percorso nelle diverse aree provinciali
- migliorare l’appropriatezza prescrittiva e della fase dei controlli
- condividere le strategie informative e comunicative rivolte al paziente da parte di tutti gli attori coinvolti.
Nella foto: da sin. Daniele Conti, Direttore AMRER, Associazione malati reumatici Emilia-Romagna; Carlo Salvarani, Direttore Struttura complessa di Reumatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena; Antonio Brambilla, Direttore Generale Azienda USL di Modena.

 
La Rete Dermatologica

Rete Dermatologica

L’Azienda USL e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena insieme all’Ospedale di Sassuolo S.p.A. hanno costituito una Rete Dermatologica che vede la sinergia tra le equipe dei professionisti delle tre aziende. Essa nasce dalla consapevolezza dell’importanza della prevenzione e dell’utilizzo delle più evolute tecniche chirurgiche.
Si assiste a un incremento dei tumori cutanei - in parte attenuato da una diagnosi più precoce - che presentano come fattori di rischio l’esposizione alle radiazioni UVB e UVA e l’invecchiamento della popolazione. Tra i tumori cutanei più frequenti abbiamo i carcinomi ed il melanoma. Il Carcinoma Basocellulare rappresenta il 70% di tutti i tumori cutanei e ha un’incidenza di oltre 200 casi ogni 100.000 abitanti; di solito non esita in metastasi ma può avere recidive locali. Il Carcinoma spinocellulare costituisce il 20% dei tumori cutanei, con 100 casi su 100.000 abitanti; è una patologia più aggressiva anche se raramente esita in metastasi. Tuttavia, la frequente localizzazione al viso e l'età elevata dei pazienti richiedono una esperienza clinica e chirurgica particolare per la diagnosi, l'individuazione dei margini e la adeguata rimozione chirurgica. Il melanoma , infine, noto per la sua aggressività, è in aumento nell’ultimo decennio e ha un’incidenza su base nazionale di 10-20 casi ogni 100.000 abitanti. In provincia di Modena siamo passati da 203 casi di melanoma nel 2009 a 536 nel 2018.
La patologia oncologica cutanea ha tuttavia mantenuto ottime possibilità di guarigione o comunque di mantenere controllata la malattia. Solo il 3% dei tumori cutanei, infatti, comporta una progressione della malattia. Questo risultato si ottiene soprattutto grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche, ma anche ad una adeguata chirurgia e, per le forme più avanzate, alla possibilità di utilizzare farmaci innovativi.
La rete è composta dalla Dermatologia del Policlinico di Modena, dalla Dermatologia dell’Ospedale di Sassuolo e dai Servizi Territoriali dell’Azienda USL di Modena e ha lo scopo di:
- rendere più omogenee le pratiche cliniche
- consentire la miglior gestione del paziente
- ottimizzare le risorse economiche
- facilitare il confronto tra professionisti
- contribuire all’arricchimento culturale dei professionisti e alla ricerca scientifica
- potenziare la tecnologie in modo da offrire alla popolazione le strumentazioni migliori e all’avanguardia
La rete assicura le prestazioni di primo livello (prima visita e gestione di problematiche a bassa complessità assistenziale), secondo livello (indagini strumentali, interventi di media difficoltà assistenziale risolvibili, come videodermatoscopia digitale e piccoli e medi interventi in anestesia locale e biopsie cutanee), terzo livello (alta complessità che necessitano di strutture e tecnologie particolari, tra cui le terapie oncologiche e la diagnostica avanzata con microscopia confocale).
Nell’ambito della rete è istituito un tavolo provinciale per l’integrazione e lo sviluppo dell’attività chirurgica dermatologica con il coinvolgimento di professionisti referenti per altre discipline, quali ad esempio l’oncologia, che concorrono a garantire l’approccio multidisciplinare dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali, nonché dei professionisti dell’Ospedale di Sassuolo Spa, per completare la rete su tutto il territorio provinciale. Il coordinamento del tavolo è stato svolto dal Responsabile unico per i tempi d’attesa chirurgici dell’AUSL di Modena.
Nell’ottica di creare un team interaziendale che consenta di elevare i livelli di competenza clinica dei professionisti e condividere le migliori pratiche su tutte le sedi, è previsto che i professionisti stessi ruotino su più strutture – di primo, secondo e terzo livello – e abbiano così la possibilità di avvalersi, se necessario, del supporto tecnologico offerto nelle diverse sedi della rete, per garantire la migliore assistenza ai pazienti e la continuità della presa in carico.
Nella foto da sin. Giovanni Pellacani, Direttore Struttura complessa di Dermatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena; Mario Puviani, Direttore Dermatologia e Chirurgia dermatologica Ospedale di Sassuolo Spa


 
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