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Sanità. Ictus ischemico, "medaglia d'oro" alle Stroke Unit dell'Ospedale Civile di Baggiovara (Modena) e del Morgagni-Pierantoni di Forlì.

Il prestigioso riconoscimento da parte della European Stroke Organization e dell'organizzazione Angels. Per la Stroke Unit dell'Ospedale Civile di Baggiovara, l'ESO Angels Awards è una conferma dopo il riconoscimento già ottenuto nel 2018 e 2019

Guido Bigliardi e Stefano Meletti
Guido Bigliardi e Stefano Meletti

"Medaglia d'oro"alle Stroke Unitdell'Ospedale Civile di Baggiovara (Modena) edell'Ospedale Morgagni-Pierantoni diForlì per gli alti livelli ottenuti nel trattamento dell'ictus ischemico: i due centrisono stati infatti insigniti dell'ESO (European Stroke Organization) Angels Awards livello Oro. Un riconoscimento che arriva direttamente dalla società europea di riferimento per le patologie cerebrovascolari (ESO, appunto) e da Angels, organizzazione che ha come obiettivo la formazione degli operatori per migliorare il trattamento dell'ictus, costruendo un percorso condiviso il più virtuoso possibile e in grado di ridurre i ritardi, anche minimi, tra il tempo di arrivo in ospedale e la fase di terapia e ricovero. L'iniziativa ha già coinvolto 600 centri ospedalieri in tutt'Europa, allo scopo di realizzare un network di eccellenza nella cura dell'ictus ischemico. Per la Stroke Unit dell'Ospedale Civile di Baggiovara, l'ESO Angels Awards è una conferma dopo il riconoscimento già ottenuto nel 2018 e 2019; per la Stroke Unit di Forlì - che ha aderito da quest'anno al progetto Angels - si è trattato di un ingresso che ha premiato subito i risultati dell'attività del centro.

"Questo riconoscimento europeo conferma come la sanità dell'Emilia-Romagna sia ai vertici nazionali anche su un fronte drammatico come quello dell'insorgenza dell'ictus ischemico, che rappresenta la seconda causa di morte a livello mondiale- commenta l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- La professionalità e la competenza dei nostri specialisti e la continua ricerca per migliorare costantemente l'approccio clinico a questa patologia sono una garanzia di cui dobbiamo andare orgogliosi. È necessario, però- prosegue l'assessore- continuare a lavorare anche sulla prevenzione, favorendo stili di vita sani: è ampiamente dimostrato, infatti, che fumo, abuso di alcol e sovrappeso, uniti ad altri fattori, sono tra le cause principali dell'ictus. La Regione- conclude Donini-, anche su questo fronte, è impegnata con campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita, oltre che sul riconoscimento rapido dei sintomi: intervenire rapidamente è fondamentale per il paziente".

 

La Stroke Unit dell'Ospedale di Baggiovara

La Stroke Unit dell'Ospedale Civile di Baggiovara è stata riconosciuta come Centro ORO nell'ambito del programma ESO-Angels Awards per il 2018, 2019 e 2020. Fa parte della Neurologia diretta dal prof. Stefano Meletti. Il referente è il dottor Guido Bigliardi, neurologo anche lui. La Stroke Unit di Modena è da 15 anni una realtà di eccellenza a livello nazionale, presso la quale sono state eseguite più di 1500 trombolisi e quasi 700 trombectomie meccaniche con la collaborazione della Struttura Complessa di Neuroradiologia diretta dal Dottor Stefano Vallone. Ospita frequentemente medici neurologi, infermieri, medici in formazione specialistica provenienti da tutta Italia. Un'attività che non ha rallentato nemmeno nel periodo "caldo" del COVID. In un periodo che ha visto una riduzione di accessi in PS per patologia vascolare, sono tuttavia risultati sovrapponibili all'anno precedente i trattamenti di rivascolarizzazione nell'ictus acuto, sia endovascolare che farmacologica endovenosa effettuati presso la Stroke Unit dell'Ospedale Civile di Baggiovara nei mesi di emergenza COVID19. Per questi pazienti non vi sono stati ritardi né nel trasporto verso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Civile di Baggiovara, né nella durata della gestione del paziente ai codici rossi o nei tempi di trattamento. Il cosiddetto tempo 'stroke to door' cioè il periodo medio che passa dal momento dell'esordio dei sintomi all'arrivo presso il Pronto Soccorso dell'ospedale di Baggiovara è stato di 76 minuti nel marzo 2020, addirittura meglio rispetto ai 108 e ai 127 minuti rispettivamente dello stesso mese degli anni 2018 e 2019. Questo significa che la rete extra-ospedaliera, il 118, e il pronto soccorso OCB hanno dato una grande risposta, insieme a neurologi e neuroradiologi, nella gestione di questa grave emergenza tempo-dipendente.

Ictus, i dati dell'Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna nel 2019sono state ricoverate 6.853 persone con ictusischemico acuto;1.239 le trombolisiendovenose (trattamento farmacologico che consente di dissolvere un trombo) effettuate, con una percentuale del 18,1% sui ricoveri, e 593 le trombectomie meccaniche(intervento che rimuove meccanicamente il trombo), con una percentuale pari all'8,7%. I decessi sono stati 512. La mortalità a 30 giorni dalla data di ricovero è pari al 9% dei ricoveri, in linea con la media nazionale.  Cosa fa la Regione Impegnata da anni nell'assistenza alle persone colpite da ictus cerebrale, la Regione Emilia-Romagna ha definito la rete dei servizi socio-sanitariper garantire la tempestività della presa in carico attraverso la gestione delle varie fasi: emergenza-urgenza, acuta e post-acuta. Nel2015 è stata confermata l'organizzazione dell'assistenza secondo il modello Hub & Spoke (reti cliniche integrate) per le discipline e attività di rilievo regionale, fra cui la rete delle neuroscienze e dell'assistenza all'ictus.  Attualmente in Emilia-Romagna sono 13 le Stroke Unit autorizzate all'erogazione della trombolisi endovenosa (10 nei reparti di Neurologia e 3in reparti di Medicina); 5 gli ospedali anche sedi di effettuazione della trombectomia meccanica (Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, Azienda ospedaliero-universitaria  di Modena, Irccs - Istituto delle Scienze Neurologiche dell'Ausl di Bologna presso l'Ospedale Maggiore di Bologna, Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara e Ospedale Bufalini di Cesena dell'Ausl della Romagna).

"Vedo, riconosco, chiamo". La campagna regionale di sensibilizzazione per il riconoscimento precoce e tempestivo dei sintomi dell'ictus cerebrale
Ogni due secondi, nel mondo, qualcuno viene colpito da ictus. Può succedere ovunque, anche nella quiete degli spazi lettura della Biblioteca Sala Borsa, in piazza Maggiore a Bologna, dove il comico e attore Giuseppe Giacobazzi - in una situazione ai confini tra sogno e realtà - interviene e allerta prontamente il 118 per tre casi di ictus, che si verificano uno dopo l'altro. Giacobazzi è il testimonialscelto dalla Regioneper lacampagna di sensibilizzazione, realizzata con un video e materiale disponibile su internet. Lo slogan è "Vedo, riconosco e chiamo", con un obiettivo preciso: spingere le persone a individuare in modo precoce e tempestivo i sintomi dell'ictus cerebrale, per poter chiamare al più presto i soccorsi.  https://salute.regione.emilia-romagna.it/campagne/ictus-vedo-riconosco-chiamo/campagna-di-sensibilizzazione-per-il-riconoscimento-precoce-e-tempestivo-dei-sintomi-dell2019ictus-cerebrale Cos'è l'ictus Quando il cervello, in seguito alla chiusura o alla rottura di un'arteria, non riceve più sangue (ischemia) o viene inondato da sangue "stravasato" da un'arteria rotta (emorragia) si verifica l'ictus cerebrale. Ci sono quindi due tipi di ictus: ischemico (dovuto alla chiusura di un'arteria cerebrale) o emorragico (causato dalla rottura di un'arteria cerebrale).

Fattori di rischio  per l'ictus sono la pressione alta, alcune cardiopatie e aritmie tra cui la fibrillazione atriale, il diabete, il sovrappeso, elevati livelli di colesterolo, il fumo e l'abuso di alcool. In altri termini, è lo stile di vita che aumenta in maniera consistente l'insorgenza della patologia. Patologia che si manifesta improvvisamente, con sintomi quali la paralisi, o il formicolio al viso, al braccio e alla gamba; la vista annebbiata o diminuita in uno o entrambi gli occhi; la difficoltà a pronunciare o comprendere frasi; la perdita di equilibrio, la vertigine e la mancanza di coordinazione. L'ictus cerebrale rappresenta la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza nei Paesi dove è maggiore lo sviluppo economico, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. Causa il 10%-12% di tutti i decessi nell'arco di un anno ed è la principale causa d'invalidità e la seconda di demenza.

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