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25 novembre, anche l’AOU di Modena aderisce alla Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Ad oggi sono 325 i casi trattati dall’AOU di Modena

Cristina Galli (Coordinatore Ostetricia e Ginecologia), Giliana Ternelli (Ostetricia e Ginecologia)
Cristina Galli (Coordinatore Ostetricia e Ginecologia), Giliana Ternelli (Ostetricia e Ginecologia)

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, i cui ospedali – Policlinico e Ospedale Civile – sono Ospedali a misura di Donna certificati da Onda - Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, aderisce come di consueto alla Giornata Mondiale  per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre. Ieri, 24 novembre e oggi 25 novembre, nell’atrio del Policlinico di Modena è stato allestito uno spazio per sensibilizzare la cittadinanza: due sedie poltrone rosse, un totem con le immagini della campagna – panchine e scarpe rosse. Qui in alcuni momenti della giornata il personale dell’Ostetricia e Ginecologia, gli studenti di Medicina e Chirurgia si sono fermati, con la mascherina sfregiata dal segno di un pennarello rosso, per dare informazioni o anche solo per testimoniare il loro sostegno alla Giornata.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità la violenza contro le donne è un problema di salute di proporzioni globali enormi e
l'abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo; cosa ben più grave, è che ad infliggere la violenza sia nel 30% dei casi un partner intimo. Nel 2020 sono stati trattati presso i Pronto soccorso della provincia di Modena, per violenza di genere nelle relazioni di intimità, più di 800 casi, con diversi livelli di gravità.

Per quanto riguarda il 2021, sono 325 i casi complessivi di violenza di genere e violenza sessuale trattati rispettivamente dai Pronto Soccorso e dall’Accettazione Ostetrico-Ginecologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena (in tutto il 2020 erano stati stati 305). In particolare, per quanto riguarda la violenza di genere, 206 casi si sono rivolti al Pronto Soccorso del Policlinico e 90 casi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Baggiovara. Le donne vittime di violenza sessuale, accolte e gestite presso
l’Accettazione Ostetrico-Ginecologica del Policlinico (punto unico di centralizzazione dei casi a livello provinciale), nel 2021 sono state 29 (nel 2020 erano state 19).

 
Il personale con le mascherine sfregiate di rosso
Il personale con le mascherine sfregiate di rosso

Le donne vittime di violenza sessuale, accolte e gestite presso l’Accettazione Ostetrico-Ginecologica del Policlinico (punto unico di
centralizzazione dei casi a livello provinciale), nel 2021 sono state 29 (nel 2020 erano state 19). "Quest'anno, purtroppo, registriamo un aumento di episodi - commenta il professor Fabio Facchinetti, Direttore dell'Ostetricia e Ginecologia del Policlinico di Modena - Questo incremento, va interpretato, perché nel 2020 il lockdown da marzo a maggio ha ridotto l’accesso alle strutture sanitarie che, invece, è tornato a regime nel 2021. Questa considerazione, però, non riduce la gravità del fenomeno e soprattutto indica che le attuali strategie per contenerlo sono ancora inadeguate. C’è ancora molto da fare e quindi è importante mantenere alta la guardia”. Per i casi di sospetta violenza sessuale, infatti, è previsto l'accesso diretto all'Accettazione Ostetrico-Ginecologica che favorisce le
richieste di aiuto, stimolando la denuncia. “Voglio a questo proposito ringraziare il personale che si dedica alla accoglienza di queste donne con sensibilità d'animo e attenzione professionale a un tema così delicato." Ha concluso il prof. Facchinetti

Non solo non è purtroppo infrequente che donne vittima di violenza, di qualunque genere essa sia cioè fisica psicologica o di altra natura, si rivolgano al Pronto Soccorso ma è certamente un evento sottostimato – spiegano il dottor Geminiano Bandiera, Direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile e il dottor Giuseppe Pezzuto, Direttore del Pronto Soccorso del Policlinico - Non è infatti semplice sospettare o far emergere la violenza che si può celare dietro le patologie che vengono raccontate in prima battuta al Triage o in un Pronto Soccorso solitamente indaffarato e molto affollato. La sensibilità dei nostri operatori è fortunatamente molto aumentata nel tempo ed anche le loro competenze ma occorre un impegno ancora maggiore da parte di tutti perché si possano restare a queste persone le cure migliori, sperando comunque che i casi possano essere prevenuti con maggiore efficacia”

 
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