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Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari

Le Aziende Sanitarie Modenesi, gli Ordini Professionali e le Forze dell'Ordine insieme per la tutele di tutti

La foto di gruppo dell'incontro

Una giornata per dire No alla violenza contro il personale che lavora nelle strutture sanitarie modenesi, un no da ripetere con forza contro qualsiasi episodio aggressivo che si verifichi nei contesti sanitari. All’indomani della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita lo scorso anno e celebrata ieri, 12 marzo, le Direzioni generali di Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e Ospedale di  assuolo Spa hanno voluto ribadire che un atto di violenza contro un operatore sanitario non è mai giustificabile e che il dialogo è la via principale della risoluzione di qualsiasi conflitto. Lo hanno fatto in  unità di intenti con gli Ordini professionali e, più in generale, con le istituzioni locali e con tutto il personale che lavora nel sistema sanitario pubblico sul territorio modenese, rilanciando la campagna #rispettachicura promossa lo scorso anno e illustrando i dati e le iniziative che, proprio a partire da quella giornata e dal tavolo permanete di lavoro, sono state messe in campo. Si è assistito nel 2022 a un incremento delle segnalazioni, da attribuire anche all’efficacia delle iniziative messe in campo per aumentare la sensibilità degli operatori alla segnalazione

All’incontro erano presenti il Prefetto di Modena Alessandra Camporota, il Questore Silvia Burdese e la Dirigente dell’Anticrimine Raffella Amati. Con loro erano presenti anche gli agenti che presidiano i Posti di Polizia del Policlinico e dell’Ospedale Civile. All’incontro ha partecipato anche una rappresentanza degli Ordini Professionali.
 
Alla conferenza stampa sono intervenuti: Claudio Vagnini, DG AOU di Modena, Anna Maria Petrini, DG AUSL di Modena, Stefano Reggiani, DG Ospedale di Sassuolo, Alessandra Gibertini, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione AUSL – che ha presentato il report congiunto - Loretta Casolari,
Responsabile Servizio Sorveglianza Sanitaria AOU di Modena – che ha presentato la tesi della dottoressa Glieca.

Sono stati presentati due interessanti documenti:
- Il report “Rete modenese sicurezza degli operatori” realizzato congiuntamente da Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Azienda USL di Modena e Ospedale di Sassuolo, insieme agli Ordini professionali aderenti all’iniziativa (Ordine dei Medici Veterinari di Modena, Ordine Professioni Infermieristiche di Modena, Ordine dei TSRM PSTRP di Modena, Ordine degli Assistenti Sociali Emilia-Romagna, Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Modena).
- La tesi di specializzazione “Analisi degli eventi di violenza nei confronti degli operatori sanitari nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena”. realizzata dalla dr.ssa Francesca Glieca – Servizio di Sorveglianza Sanitaria e Promozione della salute dei lavoratori dell’AOU di Modena.  

 

Alessandra Gibertini, Loretta Casolari
Alessandra Gibertini, Loretta Casolari

I dati

Complessivamente nel 2022 sono stati 359 gli episodi di violenza registrati (195 nelle diverse strutture Ausl, 147 in Aou, 17 all’Ospedale di Sassuolo Spa); nel 2021 erano state rispettivamente 93, 113 e 7 per un totale di 213. Dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, sono state 1062 le segnalazioni complessive ricevute dai lavoratori delle tre aziende.

Di queste 1062, il 42% ha riguardato Pronto soccorso e sistema di Emergenza-urgenza, il 22% la Salute mentale. Due segnalazioni su tre sono state di sola aggressione verbale, mentre una su tre è stata caratterizzata da aggressione anche fisica. Rispetto agli esiti, oltre il 90% non ha dato conseguenze sui professionisti coinvolti, mentre in un centinaio di casi (circa il 10%) l’esito è stato identificato come minore o moderato, con eventuale segnalazione di infortunio; in nessun caso vi è stato un esito grave per l’operatore.

Anche l’Ordine dei Medici di Modena ha istituito un proprio sistema di raccolta, divenendo di fatto un punto di riferimento sul quale trasferire gli effetti di un fenomeno che altrimenti sarebbe rimasto in ombra. Sono state 59 le segnalazioni in 20 mesi (aprile 2021–gennaio 2023), con un picco indentificato nell’evoluzione delle norme relative alla campagna vaccinale anti-covid e con episodi di violenza orientati in larga parte a medici del territorio impegnati nelle somministrazioni. Di queste segnalazioni 12 sono state solo verbali, 3 fisiche, 40 in forma scritta e 4 miste. Di queste, 43 erano legate all’erogazione di certificati per l’esenzione dalla vaccinazione covid.

I dati rispecchiano le segnalazioni ufficialmente pervenute agli uffici competenti e non includono tutti gli episodi effettivamente accaduti, che possono manifestarsi con modalità e livelli anche molto diversi tra loro. Anche per questo le Aziende sanitarie e gli Ordini si impegnano costantemente nel promuovere nei loro operatori e iscritti la consapevolezza dell’importanza della segnalazione degli episodi di qualsiasi tipo. 

 

Da sx: Camporota, Burdese, Amati, Vagnini, Petrini
Da sx: Camporota, Burdese, Amati, Vagnini, Petrini

Le azioni

Allo stesso modo è importante l’azione di prevenzione e l’aumento del livello di sicurezza, attraverso il potenziamento dell’illuminazione nelle aree esterne e il rafforzamento dei servizi di sorveglianza, l’installazione di telecamere e dispositivi di chiamata d’emergenza, di display per la segnalazione digitale delle prestazioni in attesa nei PS, di vetri antisfondamento nelle strutture di nuova realizzazione dove previsto. A livello organizzativo si è lavorato, in particolare, per organizzare turnazioni orientate ad evitare la presenza singola di operatori nei contesti più critici, per la definizione di procedure specifiche per le segnalazioni in caso di aggressione, per l’attivazione di ambulatori di continuità assistenziale per alleggerire il carico di lavoro dei Pronto Soccorso.
Proseguono inoltre i focus group e i gruppi di ascolto sulle aree critiche, i corsi di formazione per il personale sanitario e socio-sanitario sulle strategie di prevenzione e gestione delle aggressioni e degli atti di violenza, verbale e non, sulla “cura della relazione” e su tutti i temi volti a diffondere una cultura di contrasto ad ogni atto di violenza e di potenziamento della relazione positiva.
Non ultimo, le Aziende offrono supporto psicologico come ausilio per gli operatori sanitari che sono stati vittime di aggressioni fisiche o verbali nell’auspicio di aiutarli a superare lo stress del trauma vissuto.
Saranno inoltre riprese in alcuni ospedali le iniziative che prevedono la presenza di volontari delle associazioni nelle sale d’attesa dei Pronto Soccorso, come quella dal titolo “Spezza l’attesa”, volte ad
alleviare il tempo della permanenza in Ps e facilitare l’accesso dei cittadini alle informazioni sul servizio.

Allo stesso modo gli Ordini professionali hanno lavorato per la rilevazione sempre più puntuale del  fenomeno e per la formazione degli operatori.
·  Dal 2018 l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri ha creato un Osservatorio sulla violenza con l’obiettivo di raccogliere le segnalazioni anche dai colleghi che lavorano al di fuori delle aziende sanitarie (www.ordinemedicimodena.it/news/2021/osservatorio-violenza-medici)
· L’Ordine delle Professioni Infermieristiche si è dedicato in particolare alla formazione degli infermieri
orientata alla conoscenza-prevenzione e gestione degli episodi di violenza e alla diffusione di una cultura organizzativa inclusiva, rispettosa, accogliente e di supporto agli operatori in difficoltà.
· L’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (TSRM PSTRP) di Modena e Reggio Emilia ha aperto uno sportello di incontro e ascolto per gli iscritti all’Ordine all’indirizzo mail ascolto@tsrmpstrpmore.it, con l’obiettivo di avvicinare l’Ordine agli iscritti, in particolare a chi lavora da solo, o in strutture distanti e non ha opportunità di confronto con altri professionisti; incontrare e ascoltare i professionisti che ne avvertono la necessità offrendo su richiesta ulteriori possibilità di confronto, formazione, supporto psicologico.
· La Commissione etica dell’Ordine Assistenti Sociali Emilia Romagna incontra i colleghi al fine di sostenerli e approfondire le informazioni a loro necessarie, allo stesso tempo acquisendo elementi utili a programmare ulteriori attività di prevenzione e di protezione dal fenomeno. 
· Anche il Comitato Unico di Garanzia dell’Azienda USL di Modena organizza incontri presso le scuole con il progetto regionale "educare alla differenze", affrontando il tema dei conflitti, molestie e violenze sul
lavoro in ottica di genere.

Violenza sugli operatori sanitari
Quando si parla di “violenza” sul posto di lavoro s’intendono tutti gli eventi che vanno dagli insulti alle minacce verbali, fino all’aggressione fisica, con esiti potenzialmente anche molto gravi. Rispetto ad altre categorie di lavoratori, il personale sanitario e socio-sanitario è tra i più esposti, poiché ha a che fare con persone – siano esse pazienti, familiari o caregiver – che possono trovarsi in condizioni di delicato equilibrio psicofisico condizionato da forte emotività, vulnerabilità o, in alcuni casi, anche frustrazione.

Un tavolo di lavoro permanente e un report annuale sugli episodi di violenza
Le tre Aziende sanitarie modenesi insieme agli Ordini professionali e alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria modenese vogliono svolgere un lavoro comune per ribadire l’importanza del rispetto verso chi si prende cura del nostro benessere. Educazione e prevenzione sono i percorsi paralleli che si vuole
portare all’attenzione pubblica in occasione della Giornata Nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari che si è celebrata il 12 marzo 2023. Tutte le informazioni alle pagine dedicate www.aou.mo.it/Rispetta-chi-cura e www.ausl.mo.it/Rispetta-chi-cura
 
I promotori
·Azienda USL di Modena
·Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
·Ospedale Sassuolo SpA
·Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Modena
·Ordine delle Professioni Infermieristiche di Modena
·Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione di Modena e Reggio Emilia
· Ordine degli Psicologi della regione Emilia-Romagna
· Ordine Assistenti Sociali della regione Emilia-Romagna
· Ordine dei Medici Veterinari di Modena
·  Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Modena

 

Francesca Glieca
Francesca Glieca

Una tesi di specializzazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia confronta gli eventi di violenza contro i sanitari dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena con il contesto internazionale

Dopo due anni di pandemia, nel corso del 2022, nel contesto sanitario è stato evidente che “siete degli eroi” non era più la reale descrizione di un clima che stava rapidamente cambiando direzione indicando chiaramente una crescente ostilità nei confronti degli operatori sanitari.
Per poter leggere in modo più realistico il fenomeno della violenza nei confronti dei sanitari, il Servizio di Sorveglianza Sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, di cui è Responsabile la
dottoressa Loretta Casolari, insieme al Servizio di Prevenzione e Protezione, di cui è Responsabile la dottoressa Patrizia Marchegiano, e alla Cattedra di Medicina del Lavoro dell’Università di Modena e Reggio Emilia (prof. Fabriziomaria Gobba) ha avviato una analisi del fenomeno. La ricerca realizzata lo scorso anno ha ricevuto importanti riconoscimenti al Convegno della Società Italiana di Medicina del Lavoro e per la prima volta il tema è stato oggetto di una tesi di Specializzazione in Medicina del Lavoro dal titolo “Analisi degli eventi di violenza nei confronti degli operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena”, discussa dalla dottoressa Francesca Glieca, Medico Competente dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.
Lo scopo della tesi è stato quello di analizzare il contesto internazionale e fare un confronto con la realtà dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena sul tema della violenza sul luogo di lavoro nel quinquennio 2018-2022.
Dai flussi informativi dell’ESAW (European Statistics on Accident ai Work) che raccoglie gli infortuni a seguito di violenza, aggressione, minaccia d persona esterna all’impresa, appare evidente come la sanità sia il oggi il contesto più esposto agli episodi di violenza e molestie sul luogo di lavoro, seguono la Pubblica Amministrazione e i Trasporti. La letteratura crescente sulla violenza sul luogo di lavoro, definita dal National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) “ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifichi sul posto di lavoro”, indica che il fenomeno ha un carattere di internazionalità. Inoltre, è in forte crescita, le caratteristiche differiscono in base al territorio, al contesto assistenziale e alle figure professionali coinvolte. Le informazioni raccolte indicano inoltre una significativa sottosegnalazione degli eventi compresa tra il 70-75%.  
Nel 2022, una revisione sistematica di oltre 500 studi pubblicati, riporta come principali cause di violenza gli eccessivi tempi di attesa, le aspettative non realistiche dei pazienti, scarsa conoscenza del sistema sanitario da parte dei pazienti e dei famigliari, scarsa comunicazione, assenza di policies, riduzione degli organici del personale. Nell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, in linea con le indicazioni ministeriali e regionali sono stati elaborati specifici strumenti per la segnalazione degli episodi di violenza nonché sistemi di raccolta dei dati relativi a infortuni, rapporti di intervento del Servizio di vigilanza
interna, incident reporting. Gli episodi di violenza sono considerati eventi sentinella e segnalano situazioni di rischio e di vulnerabilità dell’ambiente di lavoro e indicano la necessità di mettere in atto misure di prevenzione e protezione dei lavoratori, misure tecniche, organizzative e procedurali.
Nella nostra realtà aziendale le aree interessante sono l’Area Emergenza-Urgenza, seguita dall’Area Medica e dall’area Chirurgica. Gli operatori che hanno effettuato il maggior numero di segnalazioni sono stati gli infermieri. La tipologia di aggressione più frequente è stata quella verbale con l’utilizzo di espressioni verbali aggressive, gesti violenti e minacce, seguita da quella fisica, caratterizzata da calci, pugni e/o strattonamenti. L’autore delle violenze sul luogo di lavoro nei 2/3 degli episodi è stato un paziente,negli altri è stato un familiare/accompagnatore. Valutando le conseguenze riportate dai dipendenti, è emerso che il 29% ha avuto lesioni traumatiche come contusioni o graffi, e il 27% ripercussioni psicologiche. Nel 22% delle segnalazioni è stata evidenziata la necessità di cure in seguito all’evento violento, in particolare, quasi il 60% degli operatori è ricorso a visite mediche, il 20% ha avuto bisogno di indagini diagnostiche e ha necessitato di un periodo di osservazione in Pronto Soccorso, il 5% ha richiesto l’attivazione di un intervento psicologico. È noto che gli effetti di un episodio di violenza sul posto di lavoro non sono solo sulla persona che viene aggredita ma tutto il gruppo, su tutta l’equipe. L’evento genera un clima di sfiducia, di ostilità e di paura. Per questo gli interventi non vanno pensati e realizzati solo sul singolo operatore vittima dell’episodio di violenza ma su tutto il gruppo, su tutta l’Azienda.
Una recente review dal titolo “Violence agaist healthcare worker is a politic problem and a public health issue: a call to action” pubblicata qualche mese fa sull’European Journal of Public Health indica come il problema ha avuto un significativo incremento durante la pandemia e il trend sembra continuare; segnala ancora che sul tema incidono anche fattori sociali e richiama a interventi coordinati e su più ambiti: proteggere i sanitari, preparare i sanitari, tracciare gli eventi di violenza e sensibilizzare i cittadini, i media, la comunità. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è attivamente impegnata su tutti i settori di intervento.

 
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