Allergie primaverili nei bambini: segnali e rimedi

La parola alla dott.ssa Barbara Maria Bergamini

 

La bella stagione, per un bambino, è sinonimo di giornate trascorse all’aperto, al sole con gli amici. Purtroppo, però, circa il 20% dei bambini di 6-7 anni soffre di rinite allergica, un dato che sale al 35% fra gli adolescenti di 13-14 anni.
Delle allergie e di come difendersi, abbiamo parlato con la dottoressa Barbara Maria Bergamini, pediatra del Policlinico che, tra l’altro, segue proprio le allergie del bambino.

Allergie stagionali

Dottoressa Bergamini, quali sono le allergie più diffuse in questa stagione?
La stagione primaverile comporta la fioritura di erbe, piante ed alberi. Di questi, quelle che producono polline anemofilo, che viene cioè disperso dal vento, possono causare fenomeni di tipo allergico come raffreddore, congiuntivite e asma nei soggetti sensibilizzati. La maggior parte dei bambini con questo tipo di patologia stagionale è sensibilizzata al polline delle graminacee, che sono quelle erbe molto diffuse che assomigliano ai cereali. La sensibilizzazione a piante erbacee come la parietaria o a pollini di alberi è rara come unica sensibilizzazione nel bambino, talvolta si accompagna alla sensibilizzazione alle graminacee.
Vorrei in questa sede spezzare una lancia a favore dei pioppi, alberi che sono tanto diffusi nel nostro territorio: il polline di pioppo è tra i pollini a basso potereallergizzante e la pollinazione delè abbastanza precoce e limitata; viene associato a fenomeni allergici perché nel periodo di massima fioritura delle graminacee (vere responsabili dell’allergia) compare il fenomeno della liberazione dei pappi, la cosiddetta neve di primavera, che però non contiene polline, ma è il prodotto della maturazione del frutto e la modalità di disseminazione dei semi che non hanno alcun potere “allergico”, ma sono solo un po’ fastidiosi.
Vi sono rischi gravi per la salute?
La rinite e la congiuntivite non sono dannose per la salute, ma sono condizioni disturbantiche limitano la qualità della vita proprio nella stagione che sarebbe più favorevole all’attività all’aria aperta. Le recenti linee guida sulla classificazione e il trattamento per la rinocongiuntivite offrono i suggerimentipiù adeguati a controllare i sintomi.
L’asma è una condizione più “impegnativa” perché può comportare difficoltà respiratoria e necessita di un trattamento specifico. Il paziente con asma di qualunque gravità deve essere educato a riconoscere i sintomi e a trattare l’eventuale episodio con i farmaci adeguati.
Quali sono le precauzioni di prendere per limitare gli effetti delle allergie?
Parlando di allergia a pollini che vengono diffusi dal vento non è pensabile evitare l’esposizione all’allergene. I consigli che diamo alle famiglie sono diversi: evitare i prati tagliati da poco e se si possiede un giardino rasare l’erba prima che produca la spiga, tenere le finestre chiuse e arieggiare alla sera, al rientro a casa cambiare gli abiti, spazzolare i capelli fuori dalla camera da letto, lavare il naso con soluzione salina; utilizzare occhiali da sole, soprattutto quando si va in bicicletta; in auto viaggiare con finestrini chiusi, controllare il filtro per i pollini dell’auto. Per sapere le concentrazioni dei diversi pollini nel nostro territorio si può consultare il sito dell’Agenzia Regionale Prevenzione Ambientalehttps://www.arpae.it uno strumento molto utile di prevenzione.
A che età di solito si manifestano le allergie stagionali?
Il fenomeno dell’allergia prevede da un lato una predisposizione su base genetica e dall’altro una ripetuta esposizione all’allergene. Per questo non “si nasce” allergici ai pollini. L'allergia ai pollini è infrequente nei bambini piccoli nei quali prevalgono le sensibilizzazioni ad allergeni domestici, madiventa più frequente dall’età scolare in poi.
È possibile guarire dalle allergie?
L’allergia consiste in una modalità particolare del sistema immune che interpreta come pericolose e combatte con anticorpi di tipo IgE sostanze innocue. Questo “combattimento” porta ai sintomi dell’allergia.
Abbiamo a disposizione molte strategie per tenere sotto controllo i sintomi, che comunque possono variare di intensità nel tempo. Per alcuni pazienti è possibile ricorrere alla “desensibilizzazione” con i cosiddetti vaccini antiallergici che hanno lo scopo di “educare” il sistema immune a non riconoscere più come pericolosi gli allergeni.

 
 
 
 
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