Dengue, Chikungunya, Zika virus, malattia di West Ni-le e altre arbovirosi

Piano di sorveglianza e controllo in Emilia Romagna per l'anno 2018

Dengue, Chikungunya, Zika virus, malattia di West Ni-le e altre arbovirosi

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ha potenziatole attività di sorveglianza previste dal Piano di sorveglianza e controllo diffuso dalla Regione a tutte le Aziende Sanitariecon nota del 14/06/2018 prot. PG/2018/438962. La sorveglianza è attiva tutto l’anno ma nel periodo 15 giugno - 31 ottobre 2018 viene potenziata perché è ilperiodo di maggior diffusione delle zanzare che sono i principali vettori di queste patologie.
Gli arbovirus sono un gruppo di virus (circa 250), che si trasmettono all’uomo o agli animali attraverso la puntura di artropodi, in genere zecche, o di zanzare. Gli artropodi prelevano il virus pungendo animali e lo trasmettono ad altri ospiti che possono essere intermedi o terminali come l’uomo, quindi incapace di trasmetterlo ulteriormente. Le Arbovirosi più note sono la Chikungunya, la Dengue, la Zika e la West Nile. Nessuno di questi virus è originario del nostro Paese ma vi sono stati focolai in Italia portati da pazienti infetti provenienti dalle zone endemiche e diffusi da zanzare che, a causa del cambiamento climatico, si sono diffuse anche in Italia.
La situazione in Europa e in Italia
In Europa (Unione Europea e Spazio Economico Europeo) nel 2017 si sono verificati due epidemie autoctone di infezione da virus Chikungunya, una in Francia, nei dipartimenti di Var e di Hérault ed una in Italia, nelle regioni Lazio e Calabria.
In Italia, l'epidemia da virus Chikungunya, ha causato 489 casi autoctoni, di cui 282 confermati in laboratorio. Tra questi, 206 casi confermati sono stati notificati dalla Regione Lazio, con focolai epidemici nei comuni di Anzio, Roma e Latina e 74 dalla Regione Calabria, con un focolaio epidemico a Guardavalle marina. Solo nel 6% dei casi il paziente è stato ospedalizzato. I primi casi di infezione sono stati confermati il 6 e 7 settembre 2017 in 3 pazienti che avevano sviluppato una sintomatologia febbrile con artralgie durante un soggiorno ad Anzio. Si stima che la trasmissione autoctona sia iniziata a giugno 2017 o precedentemente.
Nel 2017, in Italia si sono inoltre verificati 125 casi di arbovirosi, di cui 5 da virus Chikungunya, 94 da virus Dengue e 26 da virus Zika.
La modalità principale di trasmissione del virus del Nilo occidentale (WEST NILE) è rappresentata da diverse specie di zanzare, che sono il primo vettore. Tra queste, in particolare, riveste un ruolo primario il genere Culex. Ovviamente tutti i fattori che favoriscono la proliferazione delle zanzare, come ad esempio le piogge abbondanti, le irrigazioni dei terreni agricoli o condizioni climatiche con temperature alte, determinano un importante aumento del numero dei casi di contagio. In Italia è in vigore dall'anno 2008 una ordinanza del Ministero della Salute che dà il via ad un piano di sorveglianza Straordinaria della West Nile Disease. Il virus del Nilo è stato dichiarato endemico nel nostro Paese dalle autorità sanitarie. Questa ordinanza prevede anche il coinvolgimento dei medici veterinari liberi professionisti. Con il piano di sorveglianza straordinaria si intensificano le misure straordinarie di sorveglianza “finalizzate alla cognizione dell'espansione del fenomeno”.

Il Piano regionale ha l'obiettivo principale di ridurre il rischio di trasmissione autoctonasul territorio nazionale, tramite la sorveglianza epidemiologica dei casi umani, la sorveglianza entomologica e il controllo degli insetti vettori, la comunicazione del rischio e la formazione, e la prevenzione della trasmissione tramite le trasfusioni di sangue ed emocomponenti, cellule e tessuti e la donazione di organi.

 
 
 
 
 
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