Leucemie infantili e rischi ambientali

Una ricerca di UNIMORE finanziata da ASEOP

Da sinistra Nelusco Maini, Tommaso Filippini, Marco Vinceti, Erio Bagni
Da sinistra Nelusco Maini, Tommaso Filippini, Marco Vinceti, Erio Bagni

Quali sono le possibili cause della insorgenza delle leucemie in età pediatrica? L’esposizione a certi fattori ambientali, può contribuire ad aumentare il rischio che queste patologie si presentino? Sono domande che da tempo suscitano interesse a vari livelli, e che sono state oggetto di diversi studi, circa una trentina in tutto il mondo, che fino ad oggi avevano però prodotto risultati ritenuti ancora non convincenti a fine 2018 dalla International Agency for Research on Cancer – IARC – della Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’articolo che è stato presentato oggi, consiste in una rassegna sistematica e meta-analisi dal titolo “Association between outdoor air pollution and childhood leukemia: a systematic review and dose-response meta-analysis”, realizzata dal Dott. Tommaso Filippini (first author) e dal Prof. Marco Vinceti (last and corresponding author) per UNIMORE – Dipartimento di Scienze Biomedicihe, Metaboliche e Neuroscienze - dalla Prof. Elizabeth Hatch e il Prof. Kenneth Rothman per la Boston University School of Public Health, dalla Prof.ssa Julia Heck e il Dott. Andrew Park per la University of California Los Angeles, e dal Dott. Alessio Crippa e il Prof. Nicola Orsini del Karolinska Institutet di Stoccolma.
Lo studio, promosso e finanziariamente sostenuto da ASEOP Onlus (Associazione Sostegno Ematologia e Oncologia Pediatrica), verrà pubblicato su Environmental Health Perspectives( https://ehp.niehs.nih.gov/), rivista di punta in ambito internazionale nel settore della medicina ambientale, pubblicata dal National Institute of Environmental Health  Sciences statunitense. La rassegna in questione verrà pubblicata online e sarà accessibile a tutti nella giornata di mercoledì 24 aprile sull’URL https://ehp.niehs.nih.gov/ehp4381.
Lo studio si propone di verificare quale sia il reale contributo del traffico veicolare e dei singoli inquinanti da esso emessi nel determinismo delle leucemie infantili, il più comune tumore dell’età pediatrica, applicando due nuove metodologie di analisi statistica particolarmente innovative -ideate dai due coautori e biostatistici italiani che lavorano a Stoccolma Prof. Orsini e Dott. Crippa – alla trentina di studi epidemiologici sull’associazione tra leucemia infantile e traffico veicolare condotti sino al marzo 2019. Mediante tali metodologie, il gruppo di ricerca guidato da UNIMORE ha potuto identificare e descrivere per la prima volta una relazione dose-risposta tra esposizione a benzene ambientale (anche a livelli relativamente ridotti) e rischio di leucemia infantile. Lo studio ha anche permesso di documentare con precisione la distanza dal ciglio delle strade più ‘trafficate’ cui devono essere poste le abitazioni per non dar luogo ad incrementi di rischio di tale patologia. Nessuno dei trenta studi epidemiologici, infatti, era stato in grado di identificare con precisione tali parametri.
Le conseguenze dei risultati della rassegna sono evidenti. E’ stato possibile identificare, infatti, i livelli ambientali precisi di inquinanti atmosferici probabilmente responsabili dell’incremento del rischio di leucemia infantile, nonché le indicazioni da rispettare in una corretta pianificazione urbanistica per garantire la minimizzazione del rischio di questa grave patologia. Tali risultati – tendenzialmente riferiti a studi avvenuti negli ultimi vent’anni, quindi con un parco motorizzato circolante relativamente obsoleto – offrono inoltre spunti di particolare rilevanza per lo sviluppo di tecnologie autoveicolari ‘più pulite’ e per l’uso di combustibili e sorgenti di energia meno inquinanti, tematiche di particolare rilievo nel settore Automotive e di Ingegneria Ambientale UNIMORE.

 
 
 
 
 
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