Newsletter Ottobre 2022 - Iole e Maria, due angeli in incognito. Fuori servizio hanno salvato una donna colta da malore in un negozio del centro


Iole e Maria
Iole e Maria

Eravamo a far compere in un noto negozio di abbigliamento in centro a Modena quando ci siamo rese conto che una cliente aveva un problema serio”. Incontriamo Iole Sacco e Maria Crapanzano nella saletta colloqui della Terapia Intensiva dell’Ospedale Civile, sotto lo sguardo orgoglioso della Coordinatrice, Silvana Pugliese e del Direttore Elisabetta Bertellini. Maria è infermiera della Terapia intensiva dal 2006, Iole dal 2009. Oggi, però, sono in borghese, come lo erano quella mattina di settembre in un negozio di abbigliamento del centro. “Non siamo eroine, abbiamo fatto solo il nostro dovere”. Precisano con semplicità. Di facile, però, quel giorno non c’è stato nulla. “La paziente era andata in arresto cardiaco. Ci siamo qualificate subito come infermiere e abbiamo iniziato le manovre di rianimazione in attesa che arrivasse l’ambulanza, prima manualmente poi con il defibrillatore che ci è stato portato dal vicino ufficio postale”. Un intervento difficile effettuato in un ambiente privo dei supporti che offre la Terapia Intensiva. “Sono stati attimi concitati, perché ci siamo trovate a operare fuori dal nostroambiente di lavoro, mentre il panico si era diffuso tra i clienti. Abbiamo rianimato la signora per 18 minuti, fino all’arrivo dell’ambulanza”. La paziente è stata portata dll’Ospedale Civile, prima al Pronto Soccorso, diretto dal dottor Geminiano Bandiera,poi in Neurochirurgia, dove l’equipe diretta dal dottor Giacomo Pavesi l’ha operata per l’aneurisma cerebrale che aveva causato l’arresto cardiaco. Per due settimane è stata poi ricoverata proprio nella Terapia intensiva dove lavorano anche Iole e Maria. Da qui è stata poi trasferita Medicina Interna d’Urgenze e Area Critica, diretta dottor Giovanni Pinelli, per poi iniziare il percorso in Medicina Fisica e Riabilitativa, nella struttura diretta dalla dottoressa Giovanna Fabbri. Grazie alla prontezza di Iole e Maria e alla bravura di tutti i professionisti coinvolti, la paziente è ora fuori pericolo. “Dopo la sua dimissione, abbiamo incontrato la paziente.” Ci hanno raccontato con un sorriso. “È stata un’emozione.”  

 
 
 
 
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