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400 cateteri posizionati e nessuna complicanza: ottimi risultati per JLB, il catetere giugulare ecoguidato sviluppato al Policlinico di Modena

Lucio Brugioni
Lucio Brugioni

Il catetere, sviluppato al Policlinico, è stato presentato in Canada e verrà portato a settembre a Orlano, in Florida.

Sono ormai 400 i cateteri giugulari ecoguidati JLB posizionati al Policlinico di Modena senza incorrere in alcuna complicanza. Il catetere è stato sviluppato dal dottor Lucio Brugioni, Direttore della Struttura Complessa di Medicina Interna e Area Critica del Policlinico di Modena, con la collaborazione di Delta Med Spa, azienda con sede a Viadana, leader nella produzione di cateteri per incannulamento vena. Il device, efficace per il trattamento dei pazienti ospedalizzati con necessità di accesso venoso adeguato per la somministrazione di terapie mediche, è stato commercializzato nel novembre 2015 dopo essere stato testato al Policlinico di Modena e al NOCSAE di Baggiovara ed oggi viene utilizzato in molti ospedali dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Facilità di impianto, minore invasività ed efficacia di trattamento sono peculiarità che lo rendono un prodotto di indubbio valore. JLB consente di ridurre i costi senza variare i benefici per il paziente, venendo posizionato al letto con una procedura rapida e mininvasiva (tempo medio di posizionamento 300 secondi).

In tanti casi, mi sono trovato a fare i conti con pazienti nei quali risultava particolarmente difficoltoso un accesso venoso adeguato per la somministrazione di terapie mediche – ha raccontato Lucio Brugioniil posizionamento di catetere venoso centrale (cvc) è procedura delicata ed invasiva e abbiamo pensato ad un accesso venoso circoscritto alla vena Giugulare Interna. La lunga fase di studio ci ha fatto comprendere da un lato la bontà dell’intuizione, dall’altra la necessità di un catetere più lungo che raggiungesse i 7-8 centimetri di lunghezza, che compensasse possibili movimenti bruschi del paziente. Nel 2012, il contatto decisivo, con Delta Med, che ha creduto nel progetto e lo ha sviluppato in collaborazione con noi. Nel 2015 abbiamo ottenuto il marchio CE e l’approvazione del Ministero della Sanità. Nel maggio 2015 il nulla osta all’utilizzo in prova al Policlinico e NOCSAE di Modena del nuovo device da parte della Commissione Dispositivi Medici”.

 

L’accoglimento della comunità scientifica

Le potenzialità del nuovo catetere nato a Modena e prodotto in Italia sono state colte non solo dalla comunità scientifica nazionale ma anche da quella internazionale. Dopo l’ottima accoglienza nel corso del Convegno tenutosi al Policlinico di Modena il 30.04.2016 Anestesia e terapia intensiva nella terra dei Motori infatti, il catetere è stato presentato il 20 aprile scorso durante il 41° Congresso della Canadian Vascular Access Association (CVAA)a Vancouver in Canada. Il lavoro presentato dai professionisti del Policlinico si è classificato al quinto posto per la sua originalità, primo tra quelli non canadesi. Il prossimo appuntamento è per il 19 settembre 2016 col 30° Congresso della statunitense Association for Vascular Access (AVA) che si terrà a Orlando in Florida. “Siamo stati invitati negli USA– ha aggiunto Lucio Brugionidove c’è molto interesse nei confronti del catetere per le sue potenzialità di riduzione dei costi senza variare i benefici, tema quello della sostenibilità nel quale gli americani sono molto attenti. Inoltre, negli Stati Uniti è stato accolto con molto interesse anche il metodo che ha portato al brevetto del JBL che ha visto collaborare medici di diverse discipline con il produttore.

Un lavoro di gruppo

JBL è un prestigioso risultato per la Sanità Modenese, frutto di un percorso nato ed ideato interamente al suo interno, grazie alla collaborazione di diverse professionalità. Fondamentale è stato l’apporto di Elisabetta Bertellini, Alberto Tassi e Massimo Girardis, responsabili di Anestesia e Rianimazione di Baggiovara e Policlinico, di Giovanni Pinelli, che guida la Medicina d’Urgenza di Baggiovara ed Anna Maria Ferrari, Direttore della omologa struttura di Reggio Emilia. Importante è stato il contributo di Marco Barchetti della Medicina d’Urgenza di Sassuolo e Filippo Schepis della Gastroenterologia del Policlinico. Da ricordare anche il ruolo di Giovanni Tazzioli Responsabile della Chirurgia Oncologica – Senologica che da anni dedica alla gestione all’impianto di sistemi venosi centrale referente aziendale per il cateterismo periferico. Fondamentale il ruolo della Direzione Sanitaria, del Servizio Ricerca e Innovazione (Monica Pantaleoni)e dell’Area dispositivi dei Servizi di Farmacia di Policlinico e Baggiovara Marilena Amato e Marzia Bacchelli. Infine, va ricordato l’apporto dei ragazzi della Scuola di Specialità di Medicina d’Emergenza e Urgenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia, diretta da Maurizio Ponz De Leon. “Un lavoro multidisciplinare – ha aggiunto il Direttore Generale, Ivan Trentiche dimostra bene la grande capacità di fare rete del nostro Policlinico e di tutto il sistema provinciale, una rete che è una importante garanzia di qualità e sostenibilità per i nostri pazienti”.

Il catetere
Il catetere
La scatola del device
La scatola del device
 
 
 
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