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Possibili correlazioni tra esposizione a sostanze chimiche e l'insorgenza della leucemia in pazienti pediatrici: presentato uno studio

A condurlo un gruppo di ricercatori della Sezione di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di UNIMORE. È stato finanziato da Aseop e portato avanti in collaborazione con i medici del Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena assieme al personale dell'Ingegneria Spaziale-Ambientale di Unimore

Un momento della conferenza stampa
Un momento della conferenza stampa

Si è tenuta questa mattina presso la Casa di Fausta la conferenza stampa di presentazione dei risultati del recente studio condotto da un gruppo di ricercatori della Sezione di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Dott.ssa Carlotta Malagoli; Dott.ssa Marcella Malavolti; Prof. Tommaso Filippini) coordinati dall'epidemiologo ed igienista prof. Marco Vinceti che ha ad oggetto le possibili correlazioni tra insorgenza di leucemie in età infantili ed esposizione a sostanze chimiche come il benzene, in linea con quanto già documentato dal medesimo gruppo di ricerca in merito all’associazione tra esposizione alle emissioni da traffico veicolare ed insorgenza di questo tipo di patologie. 

Lo studio, finanziato da Aseop e realizzato in collaborazione con la dott.ssa Monica Cellini ed il dott. Giovanni Palazzi, referenti per il reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena, e con il personale della Ingegneria Sanitaria-Ambientale di UNIMORE (Prof. Sergio Teggi) è stato implementato grazie ad una serie di analisi, mai effettuate prima. Sono stati presi in esame i casi di 182 bambini, 148 dei quali con diagnosi di Leucemia Linfoblastica Acuta, e sono state messe in correlazione la disposizione spaziale degli impianti di rifornimento e le quantità di emissioni di benzene ed altri contaminanti con gli indirizzi di residenza dei piccoli affetti da queste patologie, giungendo a conclusioni che hanno confermato come il potenziale di rischio aumenti notevolmente quanto più si è vicini alla fonte di emissione. 

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla principale rivista scientifica internazionale di epidemiologia, lo European Journal of Epidemiology e, come sottolineato dal prof. Marco Vinceti,  “Rappresentano non solo un importante ulteriore passo in avanti nella ricerca delle possibili cause della leucemia, la patologia oncologica infantile più comune, ma dimostrano con forza quanto sia importante la sinergia che si è venuta a creare tra medici di reparto, ricercatori e tecnici che insieme hanno collaborato, ognuno con le proprie specifiche competenze, per arrivare a dare risposte concrete alla domanda che ogni genitore si fa quando si trova di fronte ad una diagnosi di patologia oncologica: perché?”. 

Come ribadito anche dal Dott. Giovanni Palazzi, referente del Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena, infatti, “è fondamentale anche per noi medici partecipare attivamente a progetti di ricerca di questo tipo, perché ci consentono di avere strumenti sempre più efficaci nel nostro lavoro quotidiano di cura della patologia, e risposte sempre più esaustive per i genitori, che non di rado si sentono in qualche misura responsabili per quanto accaduto. Poter contare, inoltre, sul supporto di un’associazione come Aseop, ci garantisce, inoltre di poter condividere con la cittadinanza i risultati di questo studio, oltre che di continuare a sensibilizzare la comunità su una tematica che ancora spaventa”. 

Ha ricordato Erio Bagni, presidente di Aseop ODV: “In quanto rappresentanti di una associazione di genitori, non possiamo certo trascurare l’importanza della ricerca in ambito oncoematologico. Per questo, da più di quindici anni, siamo al fianco del gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Marco Vinceti, che supportiamo con forza nella sua opera straordinaria di studio sulle cause ambientali che concorrono all’insorgenza delle leucemie in età pediatrica”. 

Lavorare in rete, unendo ambiti specialistici e conoscenze solo apparentemente lontane tra loro. Questa è stata la chiave che ha consentito ai ricercatori impegnati in questo studio di giungere a conclusioni del tutto nuove. Proprio l’importanza delle sinergie createsi tra attività cliniche, universitarie ed associazionismo è stata sottolineata dal Dott. Claudio Vagnini, Direttore Generale dell’AOU Policlinico di Modena, che ha voluto inoltre ribadire il ruolo fondamentale della prevenzione in ambito oncologico, ricordando come, nel territorio provinciale, siano sempre in aumento le nuove diagnosi, con numeri davvero importanti, tali da comportare un impatto del tutto rilevante sull’efficacia del sistema sanitario territoriale. 

Ha concluso, quindi, l’Assessora Roberta Pinelli (Politiche Sociali, Accoglienza e Integrazione, Agenzia Casa Comune di Modena), che in rappresentanza del Sindaco Muzzarelli ha espresso sentito riconoscimento per i prestigiosi risultati mostrati dallo studio, ancora una volta sottolineando come non sarebbe stato possibile giungere a questo traguardo se non si fossero unite tante, e diverse, forze in campo.      

Nota stampa a cura di ASEOP


 
 
 
 
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