Una delegazione della Geriatria dell’Ospedale di Como, che fa parte dell’Azienda Socio - Sanitaria Territoriale Lariana ha fatto visita ieri, venerdì 27 giugno all’Ospedale Civile per conoscere i percorsi e l’organizzazione che hanno consentito, nel maggio del 2025, allo stabilimento dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena di essere riconosciuto come Primo Ospedale Dementia Friendly. L’incontro è stato organizzato con Federazione Alzheimer che sta accompagnando l’ospedale lariano nel percorso per diventare il primo ospedale lombardo Amico della Demenza.
La delegazione comasca era composta dal prof. Andrea Maria Maresca, Direttore della Geriatria, dalla dott.ssa Chiara Morichetti (Geriatra), dottoressa Chiara Tagliabue (Coordinatrice infermieristica), Carolina Mutti (Infermiera case manager). Gli ospiti sono stati accolti dal prof. Marco Bertolotti, Direttore della Geriatria, dalla dottoressa Francesca Neviani, Geriatra, dalla dottoressa Annalisa Chiari, Neurologa della Neurologia diretta dalla prof.ssa Jessica Mandrioli, dal dottor Maurizio Luca, Coordinatore Infermieristico della Geriatria e da una rappresentanza del personale di Geriatria e Neurologia. Con loro la dottoressa Ilenia Doronzo, Coordinamento, Gestione e Sviluppo dei Progetti di Umanizzazione delle Cure di AOU di Modena.
Agli ospiti è stato illustrato il percorso attuato dall’Ospedale Civile per diventare ospedale Dementia Friendly, sottolineando come il progetto sia nato all'interno di un contesto di progetti Umanizzazione delle Cure promosso dalla Direzione Generale e come l'attività svolta con le persone con demenza sia strettamente legata anche ai Centri Disturbi Cognitivi presenti in Azienda e alla ricerca Universitaria. Successivamente sono stati accompagnati a visitare il reparto di Geriatria e gli ambienti legati alla ricerca della Neurologia. In Geriatria hanno potuto assistere a una simulazione seduta di stimolazione sensoriale/cognitiva nella “snoezelen room” o “stanza multisensoriale” per la cura dei pazienti affetti da demenza e delirium che prevede un’assistenza olistica e centrata sulla persona.
Il modello Dementia Friendly Hospital è un approccio di sanità inclusiva che prevede un ospedale, a misura di tutti,anche delle persone più fragili, come gli anziani affetti da demenza. Garantire il rispetto dei bisogni delle Persone con Demenza significa prevenire il peggioramento della disabilità, lo sviluppo di disturbi comportamentali e favorire il benessere della persona. Questo comporta una migliore qualità ed efficienza del servizio ospedaliero con ricoveri più brevi, un minor numero di complicanze e una maggiore soddisfazione non solo della persona ricoverata ma anche dei suoi familiari e del personale sanitario coinvolto.
L’Ospedale Dementia Friendly è un luogo dove la formazione del personale sul tema demenze, unitamente alle modifiche ambientali, ai percorsi intraospedalieri e territoriali, ed alla sinergia con il volontariato consentono di ridurre la disabilità ospedale-indotta mettendo al centro la cura della persona.
Per una persona con demenza, il ricovero in ospedale per qualsiasi motivo di salute può risultare particolarmente difficile. L’ambiente sconosciuto, l’assenza di riferimenti familiari e la presenza di sintomi correlati al motivo del ricovero possono infatti generare agitazione e paura e peggiorare il disorientamento. Inoltre, sia le persone con demenza ma anche persone anziane o fragili senza demenza sono a maggior rischio di sviluppare delirium, una condizione temporanea di confusione mentale acuta.
Dal 2015 all’interno della Geriatria dell’Ospedale Civile di Baggiovara dell’AOU di Modena sono stati implementati ambienti di cura multisensoriali, percorsi assistenziali personalizzati e proposte formative specifiche che promuovono un approccio umanizzante e centrato sulla persona affetta da demenza, anche grazie alla collaborazione con associazioni di volontariato come AVO e GP Vecchi attivamente operanti nel nostro reparto. Sapere gestire con attenzione e umanità il paziente con demenza ricoverato in ospedale non solo è fondamentale per garantire il rispetto della persona, ma riduce anche i rischi di complicanze ed i tempi di degenza.