Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
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Quando una persona inizia ad avere un problema di salute o si ammala ha bisogno di una “strada da seguire” che sia chiara, condivisa e la più rapida possibile

Grazie al PDTA il paziente riceve i trattamenti più efficaci, più sicuri, nei tempi e nei luoghi adatti per curare nel miglior modo possibile la sua malattia, con un’attenzione particolare non solo agli aspetti clinici ma anche a quelli relazionali e comunicativi.

 
 
  • Il trapianto di fegato rappresenta un trattamento di consolidata efficacia rivolto ai pazienti affetti da una malattia epatica cronica non più controllabile con le terapie mediche convenzionali. I grandi progressi della tecnica chirurgica, dell’assistenza anestesiologica e della terapia immunosoppressiva antirigetto consentono al paziente trapiantato di riprendere un regime di una vita del tutto normale.
    L’équipe dedicata ai trapianti di fegato nel Centro dell'Università di Modena e Reggio Emilia è costituita da varie figure professionali altamente specializzate nel settore che, nella maggior parte dei casi, hanno svolto la loro formazione o attività clinica in Centri di trapianto Italiani, Europei ed Internazionali qualificati. Il paziente avrà l’occasione di incontrare oltre ai chirurghi, i medici anestesisti rianimatori, i gastroenterologi, gli oncologi e gli infettivologi che continuamente cooperano nella gestione del trapianto in tutte le sue fasi.
    In questo scenario, un ruolo di primaria importanza è rappresentato dal personale infermieristico, costantemente dedicato all’assistenza del paziente con professionalità ed esperienza ormai pluriennali.
    L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena è dotata di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) dedicato alla Gestione delle Patologie Epatiche Primitive e Secondarie Eleggibili a Trapianto di Fegato. Si tratta di un protocollo molto articolato ed inclusivo che descrive dettagliatamente il percorso del paziente candidabile a trapianto di fegato. Infatti, grazie al raggiungimento di efficaci strategie terapeutiche nei confronti dei maggiori virus epatotropici condizionanti quadri di epatopatia cronica e cirrosi, negli ultimi anni il trapianto di fegato si sta affermando come strategia terapeutica anche in patologie neoplastiche diverse dall’epatocarcinoma, come le metastasi epatiche da tumore del colon ed i tumori neuroendocrini.
    All’interno del Centro Trapianti di Modena è inoltre attivo il programma di trapianto di fegato da donatore vivente, un’ulteriore importante opportunità per i pazienti che accedono al percorso trapiantologico.

  • Come accedere:
    Possono accedere al Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) tutti i pazienti che presentano un sospetto diagnostico di cirrosi epatica, di end-stage liver disease, di epatocarcinoma, di tumori maligni primitivi o secondari del fegato suscettibili di terapia trapiantologica, di cirrosi biliare primitiva o secondaria. Specialisti esterni all’AOU di Modena possono richiedere una visita presso l’ambulatorio del Centro Trapianti dove il medico verificherà la documentazione esistente, ne solleciterà eventualmente il completamento e provvederà a segnalare il caso all’incontro multidisciplinare. Tutti i reparti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, i medici di medicina generale e i pazienti esterni possono accedere agli ambulatori finalizzati a questo scopo.
    La valutazione e la presa in carico
    Il caso clinico del paziente viene quindi discusso nell’ambito del team multidisciplinare che si riunisce con cadenza settimanale. In questa sede si formulano le strategie di follow-up, di “bridge-to-transplant”, di “down-staging”, e l’eventuale inserimento in lista d’attesa per trapianto. Il team multidisciplinare è costituito da chirurghi dei trapianti, epatologi, radiologi, oncologi, anestesisti, tossicologi, psicologi, infermieri e da tutte le figure professionali che intervengono nel processo di cura di ciascun paziente.
    Al paziente vengono spiegate le possibilità terapeutiche ed i rischi-benefici relativi agli interventi terapeutici proposti. In presenza di una indicazione clinica al trapianto di fegato, il paziente intraprenderà uno screening multiplanare finalizzato a definire l’idoneità al trapianto, ovvero l’assenza di controindicazioni assolute o relative. Una volta completato il percorso screening, viene svolto un counseling dedicato in presenza dei care-givers, propedeutico all’immissione in lista d’attesa.
    Il supporto psicologico
    A partire dall’inizio del percorso, tutti i pazienti sono informati circa la possibilità di usufruire di una consulenza psicologica. La consulenza può avvenire in qualsiasi fase del percorso di cura e l’eventuale attivazione di un percorso di sostegno e/o psicoterapico verrà concordato col singolo paziente e costruito in modo personalizzato. L’attività dello psicologo è rivolta non solo al paziente, ma anche ai familiari e ai care-givers che ne facessero richiesta.

  • Una volta concluso il percorso trapiantologico, viene stabilita la fase dei successivi controlli (follow-up) che è di fondamentale importanza e che verrà gradualmente dilazionato nel tempo a seconda della risposta individuale. Salvo diverse necessità contingenti, per i primi sei mesi dal trapianto i controlli ambulatoriali vengono svolti nell’ambulatorio chirurgico. Al termine di questo periodo, la gestione del paziente viene trasferita all’ambulatorio epatologico. Le visite di controllo sono prenotabili presso l’ambulatorio Trapianti di Fegato (tel.059- 4225806/5260), secondo le indicazioni fissate dagli specialisti, nella visita precedente.

  • L’associazione Vita che Rinasce collabora attivamente con il Centro Trapianti di Modena per fornire informazioni, assistenza burocratica, logistica e di supporto ai pazienti candidati a trapianto, ai trapiantati e alle loro famiglie.
    Tale collaborazione pone al centro dei propri obiettivi quello di supportare i pazienti in questo delicato percorso e di migliorarne l’esperienza globale, oltre a fornire preziose indicazioni sul continuo miglioramento dell’offerta sanitaria alla popolazione generale.


 
 
 
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