Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena
 
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Quando una persona inizia ad avere un problema di salute o si ammala ha bisogno di una “strada da seguire” che sia chiara, condivisa e la più rapida possibile

Grazie al PDTA il paziente riceve i trattamenti più efficaci, più sicuri, nei tempi e nei luoghi adatti per curare nel miglior modo possibile la sua malattia, con un’attenzione particolare non solo agli aspetti clinici ma anche a quelli relazionali e comunicativi.

 
 
  • Il tumore della mammella si genera dalla crescita anomala di cellule della ghiandola mammaria e può manifestarsi come un nodulo, un addensamento o un quadro simile ad una mastite.
    Il carcinoma mammario è il più frequente tumore nel sesso femminile.
    Considerando le frequenze nelle varie fasce d’età, i tumori della mammella rappresentano la neoplasia più frequentemente diagnosticata tra le donne sia nella fascia d’età 0-49 anni (41%), sia nella classe d’età 50-69 anni (35%), sia in quella più anziana >70 anni (22%).
      
    I Sintomi
    Nella maggior parte dei casi il carcinoma mammario insorge in assenza di sintomi. Tuttavia deve insospettire la comparsa di un’area di retrazione di cute o del capezzolo, la presenza di lesioni simil-eczematose del complesso areola-capezzolo, il riscontro di secrezioni ematiche o una condizione infiammatoria della mammella a difficile risoluzione. In molti casi il segno clinico che contraddistingue il carcinoma mammario è la palpazione di un nodulo duro, indolente e scarsamente mobile.
    Le indagini strumentali per diagnosticare un carcinoma mammario sono la mammografia, l’ecografia mammaria e, in casi specifici, la risonanza magnetica della mammella.
    La mammografia si rivela efficace soprattutto nello studio di una mammella in involuzione adiposa, caratteristica del periodo post-menopausale, nella quale il tessuto ghiandolare sia stato fisiologicamente sostituito da tessuto adiposo.
    In un seno ancora a ricca componente ghiandolare, cosiddetto “denso”, l’esecuzione dell’ecografia si dimostra ancora più efficace. Tuttavia i due esami sono spesso complementari. Nel caso di evidenza di lesione mammaria sospetta vengono eseguiti esami citologici (agoaspirato con ago sottile) e/o istologici (core-biopsy o mammotome) per conferma diagnostica e pianificazione terapeutica.
    Nella Regione Emilia Romagna tutte le donne di età compresa tra i 45 e 74 anni sono invitate ad aderire gratuitamente al programma di Screening Mammografico che consente di individuare tumori ancora di piccole dimensioni, e quindi a prognosi generalmente migliore.

    Gli esami che servono per fare diagnosi

    Le indagini strumentali per diagnosticare un carcinoma mammario sono la mammografia, l’ecografia mammaria e, in casi specifici, la risonanza magnetica della mammella.
    La mammografia si rivela efficace soprattutto nello studio di una mammella in involuzione adiposa, caratteristica del periodo post-menopausale, nella quale il tessuto ghiandolare sia stato fisiologicamente sostituito da tessuto adiposo.
    In un seno ancora a ricca componente ghiandolare, cosiddetto “denso”, l’esecuzione dell’ecografia si dimostra ancora più efficace. Tuttavia i due esami sono spesso complementari. Nel caso di evidenza di lesione mammaria sospetta vengono eseguiti esami citologici (agoaspirato con ago sottile) e/o istologici (core-biopsy o mammotome) per conferma diagnostica e pianificazione terapeutica.
    Nella Regione Emilia Romagna tutte le donne di età compresa tra i 45 e 74 anni sono invitate ad aderire gratuitamente al programma di Screening Mammografico che consente di individuare tumori ancora di piccole dimensioni, e quindi a prognosi generalmente migliore.
    Il primo esame mammografico dovrebbe comunque, in assenza di indicazioni particolari, essere eseguito all’età di 40 anni.
    Un gruppo di donne è portatore di un’alterazione a carico di geni implicati nell’insorgenza di carcinomi mammari di origine ereditaria. La percentuale di tumori mammari causati da questa alterazione è di circa il 7-10%. Tutte le donne con forte familiarità per tumore mammario e/o ovarico sono invitate ad eseguire un incontro presso il centro dei “Tumori Eredo-Familiari”, che fa parte del percorso diagnostico-terapeutico del nostro Policlinico. Il Centro per lo Studio dei Tumori Familiari della Mammella e dell’Ovaio, si occupa dell’identificazione dei casi di carcinoma mammario ed ovarico ereditario e provvede alla consulenza onco-genetica, con la rico­struzione e la classificazione dell’albero genealogico. Il servizio provvede anche al monitoraggio periodico dei familiari di donne con tumore ereditario o con storia familiare.

  • Come accedere
    Possono accedere al percorso le donne con diagnosi o sospetto clinico di tumore al seno, indirizzate dal radiologo che ha già eseguito l’indagine mammografica e/o ecografica oppure inviate direttamente dal medico di medicina generale o da altro specialista.
    Il Punto Amico non sostituisce il Centro Screening mammografico o Radiologia Senologica cui le donne asintomatiche devono essere indirizzate per gli accertamenti preventivi di routine.
    La segnalazione al Punto Senologico avviene tramite:
    1. Servizi interni mediante invio del modulo di accesso
    2. Servizi esterni mediante contatti diretti con la segreteria
    3. Medico di medicina generale mediante contatto diretto con la segreteria.

    La valutazione e la presa in carico
    1. Il gruppo multidisciplinare dei professionisti del percorso Punto Senologico è costituito da: chirurgo senologo, chirurgo plastico, oncologo medico, radiologo, radioterapista, anatomo-patologo, genetista, psicologo, medico nucleare, fisiatra/fisioterapista, infermiere case manager e data manager.
    2. Gli Specialisti si riuniscono settimanalmente per valutare collegialmente le singole pazienti e condividere, dopo adeguata discussione, le strategie diagnostiche e terapeutiche.
    3. Le donne da questo momento saranno accompagnate per tutta la durata dei trattamenti e dei successivi controlli.
    4. Il Punto Amico Senologico è una “Breast Unit (Unità Senologica)” con certificazione europea EUSOMA, e risponde ai requisiti ministeriali sulle istituzioni delle Breast Unit. E’ membro effettivo certificato di Breast Centres Network.

    I diversi trattamenti terapeutici
    1. I trattamenti offerti alle pazienti comprendono: chirurgia, terapie adiuvanti mediche e/o radianti, terapie neo-adiuvanti (pre-chirurgiche), trattamenti fisioterapici, supporto psicologico, educazione agli stili di vita (alimentazione e wellness).
    2. Il percorso chirurgico contempla interventi conservativi con l’impiego di moderne tecniche oncoplastiche e interventi demolitivi associati a interventi ricostruttivi mediante l’uso di protesi o di tessuti autologhi.
    3. Per completare il risultato chirurgico e per prevenire la recidiva della malattia, la paziente può essere sottoposta a terapia farmacologica con chemioterapia, terapie a bersaglio molecolare, terapia ormonale e/o radioterapia (radioterapia conformazionale 3D, trattamento accelerato ipofrazionato, etc).

    I servizi a supporto
    1. La paziente che accede al percorso può usufruire di un supporto psicologico attraverso l’assistenza diretta di uno psicologo che a richiesta la affiancherà per tutto il periodo delle cure.
    2. Alla luce delle conoscenze scientifiche che sottolineano l’importanza per il buon esito delle cure, di un sano stile di vita, è stato istituito un programma di supporto nutrizionale che guida le pazienti e le supporta individuando programmi alimentari personalizzati.

  • Una strada che continua  
    I controlli delle pazienti sono definiti dalle varie componenti professionali in base al tipo di neoplasia e di trattamento riservato. Dopo la presa in carico da parte del Chirurgo ed il raggiungimento di una diagnosi definitiva, la paziente viene affidata all’Oncologo in occasione di una visita congiunta durante la quale viene trasmessa la diagnosi e proposto il trattamento adiuvante. In base alle caratteristiche anatomo-patologiche del tumore viene stabilita la più adeguata terapia adiuvante. Al termine dei trattamenti le pazienti seguiranno un “follow-up” pluriennale con controlli successivi a scadenze definite dai vari professionisti che operano all'interno del PDTA.

  • Un aiuto importante
    Un ruolo importante è rivestito dalle Associazioni di Volontariato rappresentate nella nostra realtà dal “Cesto di Ciliegie” e dalla “Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori” che organizzano incontri di divulgazione e di supporto per aumentare la consapevolezza delle pazienti e per diffondere le attività di prevenzione del carcinoma mammario.
    Il ‘Cesto di Ciliegie’ organizza gruppi di appoggio psicologico, corsi sulla menopausa, corsi di alimentazione, attività psicocorporea (ginnastica dolce, riabilitazione in acqua, linfodrenaggio, shiatzu), progetto Back to Beauty (ritorno alla bellezza dopo il tumore al seno). Promuove campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione del tumore al seno e corsi di formazione per volontari ed operatori. Tel. 059/224908
    La ‘Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT)’ promuove iniziative di sensibilizzazione per la prevenzione primaria e secondaria quali la campagna “Nastro Rosa”. 
    La Fondazione ANT fornisce assistenza domiciliare oncologica gratuita con l’ausilio di medici ed infermieri e psicologi (cell. 348/4062780). Promuove iniziative di ricerca e di sensibilizzazione sulla prevenzione oncologica.


 
 
 
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